Un perfetto “Manuale per un salto di qualità”, da Team italiano attivo principalmente a livello locale a miglior Team indipendente del World Superbike, potrebbe trovare il gruppo di autori ideale presso questa Scuderia di Reggio Emilia.
Fondato dall’ex pilota Manuel Puccetti, il Team attualmente noto come “Kawasaki Puccetti Racing” vede la prima collaborazione con l’universo “Ninja” nel 2007, in occasione del Campionato Italiano Supersport, con il supporto di Kawasaki Italia.
“Avevo fiutato un ottimo potenziale nella moto Kawasaki destinata alla Supersport”, spiega il Responsabile di Scuderia, Manuel Puccetti, per chiarire l’inizio della collaborazione con Kawasaki. “Il propulsore del modello “Ninja” ZX-6R era fulmineo ed affidabile. Il telaio era un po’ pesante nell’affrontare curve e chicane, ma in generale c’erano dettagli positivi, che deponevano a favore di quella moto. Pertanto, contattai Kawasaki Italia, valutando la possibilità di partecipare al Campionato Italiano con il loro supporto. Era un campionato di alto livello, giravamo pressoché sugli stessi tempi del WorldSSP”.
Il sodalizio si rivelò subito fruttuoso. “Vivemmo molte stagioni simili alla prima, sempre nelle prime due o tre posizioni, dal 2008 al 2012”, afferma Manuel. “Nel 2013 stipulai una buona collaborazione con la Federazione Italiana. In quella stagione, partecipammo al Campionato Superstock 600, nel paddock WorldSBK, come “Team Italia”. Fu subito vittoria, grazie a Franco Morbidelli, attualmente approdato alla Moto GP! Lì fu addirittura doppietta per Puccetti, con Morbidelli ed Alessandro Nocco. Nella stessa stagione, trionfammo anche nel Campionato Italiano Supersport”.
Segue un’altra vittoria in Stock 600 nel 2014, con Marco Faccani, che consolidò ulteriormente la crescita del Team Puccetti, mentre Roberto Tamburini e Nocco parteciparono alla classe Supersport 600. Da questo momento, nasce la leggenda...
“Nelle ultime tre gare del Campionato Mondiale 2014 schierammo anche Kenan Sofuoglu, dopo la dissoluzione del proprio Team precedente”, spiega Puccetti. “Assumersi l’onore e l’onere di un pilota in più è sempre un azzardo. Tuttavia, questo fu un episodio utile per iniziare a conoscerci reciprocamente. A Magny Cours, rimase in testa sul bagnato per un bel po’, prima di un incidente.
E soprattutto, nella nostra prima stagione completa insieme, l’anno successivo, vincemmo il Campionato WorldSSP... Iniziammo anche a lavorare con Toprak Razgatlioglu, a titolo permanente, nella Stock 600, concludendo la stagione, in quella classe, con un primo, un secondo e un sesto posto, grazie a Toprak, Michael Ruben Rinaldi e Andrea Tucci. Era l’ultima edizione della Stock 600 nella sua veste tradizionale, prima di venire fagocitata in una nuova concezione: il Campionato Europeo Supersport incorporato nel WorldSSP.
Alex Bassani ed Alessandro Zaccone chiusero primo e secondo, in quel torneo-nel-torneo del 2016”, narra Puccetti. “Trionfammo per quattro stagioni di fila, dal 2013 al 2016 e vincemmo quasi tutto nel Campionato Europeo. Dopodiché, decidemmo di focalizzarci sulla WorldSSP e il nostro ‘futuro immediato’ si sarebbe chiamato Superbike”.
Non prima di un nuovo trionfo a firma Sofuoglu nel Campionato WorldSSP del 2016, l’ultimo dei suoi cinque titoli mondiali. In quell’anno, Kenan fu affiancato da Randy Krummenacher, che trionfò, al suo debutto assoluto nelle corse, con il Team Puccetti in Australia! Lo svizzero concluse il Campionato al terzo posto.
Nonostante una consolidata esperienza nella WorldSSP, la WorldSBK si rivelò una novità assoluta per Puccetti. Pertanto, l’intero Team dovette raddoppiare gli sforzi nel 2017.
Non fosse stato per un significativo infortunio a fianchi e bacino a Magny Cours, accusato dopo essersi già assicurato cinque vittorie in stagione e al comando provvisorio della classifica generale, Kenan si sarebbe potuto nuovamente laureare Campione del Mondo WorldSSP. Il terzo posto all’atto conclusivo a Losail, non bastò all’eroico Sofuoglu, pur avendo dato prova di coraggio e determinazione ammirevoli.
Per il suo Team-Manager, fu davvero troppo.
“Mi venne quasi un attacco cardiaco durante i due giri conclusivi a Losail”, racconta Puccetti. “Quasi tutti gli altri Team Manager si avvicnarono a me e a Kenan, dicendo: ‘Ragazzi, avete fatto qualcosa di incredibile, quest’anno. Davvero incredibile’. Quell’anno corremmo anche con Randy Krummenacher in SBK. Ottenemmo un ulteriore podio, dopo solo quattro o cinque gare, con Leon Haslam ‘wildcard’ a Donington. Fu il nostro primo podio, al nostro debutto in Superbike”.
Anche Anthony West e, successivamente, il campione del mondo WorldSBK 2014 Sylvain Guintoli corsero in Superbike nelle ultime residue gare rimanenti. Guintoli riuscì a classificarsi fra i primi sei. “Era importante comprendere il potenziale che avevamo in Superbike”, continua Puccetti, che pianificò un’intera sessione di test invernali, con Razgatlioglu impegnato a spiccare il volo verso la massima categoria di modelli ricavati dalla produzione stradale.
“Schierammo Toprak nella sua prima stagione in Superbike, nel 2018”, prosegue Manuel. “Kenan corse la prima gara e di nuovo ad Imola, per poi salutare tutti. Purtroppo, quella fu la stagione che lo vide ritirarsi dalle scene”.
L’esperienza in Superbike fu più prodiga di soddisfazioni per Razgatlioglu, dopo un solido avvio. “Toprak stava vivendo una tipica stagione da debuttante sino a Donington in Gara 2 “, dice Puccetti, a proposito del primo podio conquistato da quest’ultimo pilota turco in quella categoria. “Dopodiché, altri suoi due podii in Argentina. Batté Johathan Rea a Donington ed è evidente che, per un debuttante, l’impresa avesse dell’incredibile. Sicuramente, un talento fuori dal comune. Potenziammo la sua crescita nel 2018 e nel 2019 Toprak conquistò la piena maturità con il suo podio iniziale ad Imola. Tutto il mio staff, tutto il Team fece veramente qualcosa di speciale insieme a Toprak. Credo 13 podii in un’unica stagione nella classe regina, tra i quali due vittorie... La stragrande maggioranza di Team ufficiali non può certo vantare simili risultati in una sola stagione. Per noi, fu qualcosa di realmente speciale. Saremo per sempre grati a Sofuoglu. È l’icona dell’intera classe WorldSSP e a lui devo la svolta della mia scuderia da semplice Team di buon livello a pluri-iridato Team Mondiale. Non ce ne potremo mai dimenticare. La nostra collaborazione con Kenan è proseguita con la gestione di Toprak nella WorldSBK nel 2018-19 e tuttora continua con la gestione di Can Oncu nel Team Racing turco del Campionato WorldSSP 2020”.
Il supporto di Kawasaki ha largamente contribuito ai risultati della Scuderia e Manuel lo sa bene. “Ci ha riempiti di orgoglio e devo formulare un sentito ringraziamento a Kawasaki: dalla Filiale Italiana, all’Headquarter per l’Europa, al Giappone, in quanto hanno investito nel Team per molti anni. Abbiamo conquistato titoli nella WorldSSP, oltreché quattro titoli nella Superstock 600: risultati già degni di nota. Ma le nostre vittorie e i numerosi podii in Superbike sono il miglior modo possibile per dire all’intero ambiente Kawasaki: Grazie, grazie e ancora grazie. Possiamo inoltre affermare che Kawasaki abbia fiutato il Team giusto su cui investire, essendo stata ricambiata con svariati prestigiosi allori”.
Non ultimo, il 2019 è stato un altro anno di fase ascendente per il Team Puccetti e le sue consuete sfide nella WorldSSP: il campione del mondo 2017 Lucas Mahias, fresco di firma per Kawasaki, ha già dato prova del suo talento vincendo due gare al termine della stagione. Motivo di soddisfazione, dopo un debutto impegnativo.
Probabilmente, il lato più sorprendente che testimonia l’impegno del Team Puccetti è che i suoi successi ottenuti come scuderia indipendente sono stati conseguiti nonostante sulla griglia si potesse contare già la presenza in posizioni predominanti di due piloti ufficiali schierati con lo sforzo del Kawasaki Racing Team.
Ritornato in Superbike nel 2020 con Xavi Fores, un pilota che si è già rivelato a misura di podio, nel corso del 2019 Puccetti ha avuto modo di percepire qualcosa di nuovo nell’approccio globale evidenziato da Kawasaki. Sostiene: “Johnny Rea, con tutta probabilità, è il miglior pilota di sempre nella WorldSBK e la validità del Team KRT è suggellata dai sei titoli mondiali vinti, ma ritengo che questa possa non essere l’unica combinazione vincente per Kawasaki. Nella massima classe, abbiamo dimostrato come sia possibile conquistare qualche gara anche con un Team privato, un Team satellite. Non è certo ordinaria amministrazione”.
Attualmente, per via del “lockdown” mondiale, le competizioni sono tutte sospese, ma non appena si riapriranno le porte, gli sforzi profusi da Puccetti nell’anno in corso, sia in WorldSBK sia in WorldSSP sono pronti a fruttare, nel tentativo di allungare ulteriormente la lista di successi del suo Team. “Non ci siamo mossi dal nostro quartier generale, intenti a preparare tutto il necessario per affrontare al meglio la stagione, non appena ripartirà”, commenta Manuel, la forza trainante del Kawasaki indipendet top team.